MARCO PRESTA | Verso l’abisso fischiettando, Einaudi
conduce Salvatore Cannata
«Se la vita continua a piacerci nonostante i guai che ci procura, dev’essere bella davvero».
Alla oltraggiosa età di centotrentatre anni, Enrico ha polverizzato due record: è l’uomo piú vecchio del mondo, e proprio per questo il piú odiato. Gli altri nascono, vivono e muoiono, lui invece no, continua imperterrito a esistere. Per il resto del genere umano è un’ingiustizia, un sopruso, un problema da risolvere in fretta. Tra programmi di protezione, attentati e complotti, nuove nipotine, amori tardivi e nude proprietà che non finiscono mai, la lunghissima esistenza di Enrico è sempre piú in bilico sull’orlo dell’abisso. Ma lui, troppo vecchio anche per preoccuparsi, si siede in poltrona e fischietta, ci fa ridere e commuovere, rievoca le sue mille vite e respira a pieni polmoni tutto il tempo che gli rimane.